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STASERA RECITA AL CAMPO PAL

Locandina-Stasera-recita-al-campo-PalGSTASERA RECITA AL CAMPO PAL

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IDEAZIONE Enrico Paci

REGIA Enrico Paci, Mauro Silvestrini

con
Gregorio Arcaleni, Massimo Boncompagni, Francesco Fulvi, Enrico Paci, Mauro Silvestrini, Alberto Smargiassi
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e con la partecipazione di Gregorio Battistoni, Riccardo Boncompagni, Nunzia Negri, Alessia Martinelli, Riccardo Paci, Massimo Palombo, Alessio Venturini.
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Drammaturgia ed elaborazione testi: Enrico Paci, Nunzia Negri, Mauro Silvestrini

Coreografia: Sonia Traykova

Allestimento e scenografie: Weruska Grasselli, Enrico Paci, Massimo Palombo, Maria Rosaria Vitiello

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Il campo della via Pal è un luogo di gioco nel quale dei ragazzetti della Budapest di primo novecento creano un loro mondo al riparo dalle regole e dalle logiche del mondo degli adulti.

E’ un luogo difeso a costo della vita. E’ un luogo visceralmente amato. E’ un luogo magico.

“Certo non si poteva desiderare un campo più bello! Non se ne poteva immaginare uno migliore e più adatto per le avventure indiane. Piano e liscio, noi bambini potevamo far finta che era una prateria americana.

Nella parte inferiore poi c’era un magazzino di legna e noi bambini facevamo finta che fosse la città o il bosco o le montagne rocciose.

Quello insomma che si voleva rappresentasse”.

Il campo della via Pal, così come descritto nel testo di Ferenc Molnàr, luogo in cui “si fa finta di…” altro non è che Teatro. Seguendo questa suggestione la banda di ragazzini si trasforma in una compagnia teatrale alle prese con le prove di uno spettacolo che dovrebbe andare in scena il giorno successivo.

Lo spettacolo che viene allestito è una varietà di testi, pieces, poesie estrapolati qua e là dal ricco patrimonio letterario ungherese. Una letteratura, questa, che si fonde strettamente con la storia del paese, tra le più travagliate d’Europa, e che permette di tracciarne un significativo affresco.

Partendo giocosamente da quello che è annoverato tra i pochi periodi felici del popolo ungherese, il regno di Mattia detto il Giusto (XIII sec.), si passa alla storia moderna -quella dell’Ungheria più volte invasa, privata di identità, defraudata di ricchezze e risorse, ingannata e offesa- in un susseguirsi di avvenimenti che arrivano fino ai nostri giorni.

La recita dei ragazzi non andrà probabilmente mai in scena o forse sì, ma magari in altro luogo, magari da esuli come è successo, prima di loro, a tanti altri intellettuali e artisti ungheresi.

Lo spettacolo, commissionato dalla 45esima edizione del Festival delle Nazioni, è andato in scena il 28 Agosto 2012, in Piazza Gioberti a Città di Castello

 

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